di Walter Medolla per Corriere Buone Notizie
di Walter Medolla per Corriere Buone Notizie
Sono stati una ventina i giorni di scuola per gli studenti campani. Almeno quelli in presenza, quelli seduti in classe con i propri compagni, con la maestra dall’altra parte della cattedra e la campanella che suona ogni ora. Poi di nuovo la «Dad», riproposta per contrastare la seconda ondata di Covid. Didattica a distanza, però, per molti bambini, sopratutto della primaria, ha significato assenze, perdita di contatto con gli insegnati e gli amici di classe. Sì perché in molti quartieri napoletani, sopratutto quelli più popolosi e popolari, non tutti gli studenti avevano a disposizione un device o una connessione per seguire le lezioni. E così al rione Sanità di Napoli la rete educativa, composta da associazioni e cooperative del territorio, con la supervisione della Fondazione di Comunità san Gennaro, ha pensato di risolvere il problema andando incontro ai bisogni del quartiere e ha istituito l’assistenza alla didattica a distanza.
I centri che solitamente offrivano supporto scolastico nel pomeriggio hanno riconvertito e implementato le proprie attività destinando risorse e mezzi per permettere a tutti di proseguire la scuola. «Ci sono situazioni- spiega Alessandro Cerullo,coordinatore del centro educativo Piano Terra- in cui i bambini non si collegavano alle lezioni a distanza perché in casa mancavano i device oppure era assente la connessione internet. In certi casi l’alfabetizzazione informatica degli adulti che avrebbero dovuto supportare i bambini era così scarsa da non riuscire a connettersi alle piattaforme usate per la Dad». Da queste parti l’educazione dei più piccoli è sentita molto ed è alla base del processo di riscatto del territorio, di emancipazione e crescita, i bambini sono «il nostro serbatoio di umanità» ama spesso ripetere don Antonio Loffredo, parroco del quartiere e promotore della trasformazione del rione Sanità. Nel quartiere operano perciò diverse realtà educative, molte delle quali riescono a portare avanti le proprie attività grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, e della Fondazione Alberto e Franca Riva.